23 aprile 2011

Il mito del Knowledge Management

E’ di qualche anno fa questa riflessione per un master sul KM, in forma di articolo, che alleghiamo. In esso si parla del Knowledge Management nelle aziende di servizi. In questo ambito, infatti, la conoscenza da “oggettiva” (quale può essere ad esempio una regola matematica) diventa “probabilistica” e “soggettiva” (qual è il modo migliore per condurre una riunione?), ossia data dall’incrocio tra conoscenze oggettive, esperienze, opinioni e abilità del soggetto che le mette in pratica. Questa differenza cambia il valore, le strategie, la portata, gli obiettivi del Knowledge Management. Attenzione, il che non significa uno svilimento. La consapevolezza di un obiettivo diverso da quello della conservazione e trasmissione della conoscenza aiuta a focalizzare meglio le strategie. Significa infatti spostarsi verso l’obiettivo di fluidificare, rendere più incisive e pervasive le comunicazioni, dando risalto e maggiore spazio in azienda a quelli che possono essere definiti i leader di opinione tecnica.

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